La batteria Powerwall di Tesla – “…ciò che mancava”

Powerwall, è una grande batteria che può immagazzinare molta energia nelle ore in cui costa meno, oppure dai pannelli solari: viene descritta come rivoluzionaria

È stata presentata a Hawthorne, in California, la Tesla Powerwall Home Battery: un’innovativa e particolarmente potente “batteria domestica”.

A produrre e vendere Powerwall è Tesla Energy, un nuovo ramo di Tesla Motors, società fondata nel 2003 e specializzata nella produzione di automobili elettriche, molto apprezzate per la loro qualità e le loro alte prestazioni.

L’amministratore delegato di Tesla Motors – che sta dietro al progetto Tesla Energy Powerwall – è Elon Musk: un estroso e capace imprenditore sudafricano di 43 anni famoso tra le altre cose per aver fondato PayPal e per aver creato SpaceX.

Musk è anche il principale investitore di SolarCity, società che si occupa di prodotti e servizi legati al fotovoltaico, e di Hyperloop: un sistema, ancora in fase di sperimentazione, per un innovativo mezzo (e modo) di trasporto ad alta velocità.
Presentando Powerwall, Musk ha detto: «La nostra missione è cambiare il modo in cui il mondo usa l’energia. Suona esagerato, e folle, ma vogliamo cambiare le infrastrutture energetiche di tutto il mondo, fino ad azzerare completamente il consumo di anidride carbonica».

Powerwall è una batteria domestica che si carica sfruttando l’energia elettrica generata da pannelli solari, oppure immagazzinandola dalla rete elettrica nelle ore in cui costa meno – quindi di notte – e permette poi di utilizzarla di giorno o quando costa di più.

Tesla Powerwall

Powerwall è formata da una batteria ricaricabile a ioni di litio (un tipo di batteria già molto diffuso e comune) capace – a detta di Musk – di soddisfare autonomamente l’intero fabbisogno energetico di una normale abitazione.

Ciò che rende innovativa questa batteria è quindi, oltre alla sua potenza, la sua capacità di conservare e accumulare energia: fa risparmiare persone, famiglie e aziende, permettendo loro di soddisfare il rispettivo fabbisogno energetico razionalizzando le risorse e diminuendo l’inquinamento.

Powerwall, ha spiegato Musk, «offre sicurezza, libertà e serenità».

Musk ha poi aggiunto: «tutto quello che dobbiamo fare è distribuire 2 miliardi di Powerwall per soddisfare il fabbisogno energetico di tutto il mondo, soprattutto per favorire le comunità più povere, attualmente non collegate a una linea elettrica».

Il sito Tesla su Powerwall:

“Una normale abitazione usa più elettricità di sera e di mattina. È però tra mattina e sera (quando c’è meno utilizzo di elettricità) che c’è più disponibilità di energia solare. Senza una batteria domestica (e quindi prima di Powerwall), l’energia solare in eccesso veniva venduta alla compagnia elettrica e ricomprata nei momenti in cui serviva: e questo aumenta il lavoro delle centrali elettriche aumentando le emissioni di anidride carbonica. Powerwall elimina questo problema rendendo l’energia solare prodotta da casa, disponibile in ogni momento (e non solo nel momento in cui viene prodotta)”.

Le batterie domestiche Powerwall sono alte più di un metro, sono larghe 86 centimetri, hanno uno spessore di quasi 20 centimetri e pesano circa 100 chili. Saranno messe in vendita in diversi colori e sono state pensate per essere installate sulle pareti di casa; secondo quanto detto da Musk durante la presentazione, potranno essere installate in meno di un’ora da un tecnico specializzato. Le batterie Powerwall, così come delle normali batterie, potranno – in caso di maggiori richieste di energia – funzionare in gruppo: basterà acquistare e collegare tra loro due o più Powerwall per aumentare l’accumulo di energia. Le batterie Powerwall – che avranno, nel modello base, una capacità di 7 kWh (chilowattora) – saranno distribuite e messe in commercio da questa estate, a un prezzo di circa 3mila euro; la prima nazione europea in cui saranno vendute sembra sarà la Germania, in cui i pannelli solari sono particolarmente diffusi. Non esiste però ancora una data certa, nemmeno per quanto riguarda l’Italia.

L’evento di presentazione delle innovative batterie domestiche di Tesla è stato seguito negli Stati Uniti, nella notte tra giovedì e venerdì, con un’attenzione e un interesse che nel settore tecnologico sono di solito riservati alle presentazioni di Apple, Google o Amazon.
Il sito specializzato Benzinga, importante società quotata al NASDAQ-100, ha seguito la presentazione con un liveblog; altri importanti siti di tecnologia hanno già scritto dettagliate recensioni per il prodotto, che Elon Musk ha definito “The missing piece”, il pezzo mancante (e quindi capace di collegare efficacemente produzione e consumo di energia elettrica dal sole).

21/05/2015Permalink

I costi di produzione del fotovoltaico rispetto alle altre fonti

Solo qualche anno fa l’idea di produrre in Italia elettricità pulita con fonti rinnovabili a basso prezzo era impensabile.

Qual è il “costo di produzione” che conviene?

La risposta è:
quanto riesco ad autoconsumare dell’energia prodotta?

Per effetto della crisi, ma anche delle stesse fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, il prezzo dell’energia sui mercati all’ingrosso è crollato: si è arrivati a prezzi medi di 5 centesimi per kwh (all’ingrosso, sulla borsa elettrica).
Nonostante il prezzo dell’elettricità all’ingrosso sia crollato, il costo dell’elettricità per l’utente finale si mantiene al di sopra dei 20 centesimi per kwh.

La corrente elettrica in bolletta costa, al lordo di tutto (imposte, oneri, servizi, …), più di 20 centesimi di euro per kwh.

Questo vuol dire due cose:

se vendo l’energia in rete mi viene pagata “una miseria” (con prezzi di mercato intorno ai 5 centesimi al kwh);
ma se autoconsumo la “mia” energia, riducendo i prelievi di rete, evito di pagare l’energia in bolletta ad oltre 20 centesimi al kwh..

In questo secondo caso: il fotovoltaico conviene e, più riesco ad autoconsumare, più la convenienza aumenta
(lo stesso ragionamento vale, peraltro, per eolico ed altre fonti, anche non rinnovabili).

Una nota interessante: attualmente il prezzo medio di mercato della corrente elettrica è talmente basso che non riesce a ripagare il costo di produzione di nessuna tecnologia di produzione energetica.
Ogni tecnologia, non solo quella fotovoltaica, per essere conveniente, deve avere un costo di generazione dell’energia inferiore rispetto al prezzo di vendita della stessa energia.
Anche le centrali inquinanti a gas e carbone, considerando il costo delle emissioni  nocive, hanno costi unitari elevati, insostenibili rispetto agli attuali prezzi dell’energia all’ingrosso.

In definitiva: il costo di produzione del fotovoltaico rispetto alle altre fonti, conviene o non conviene?

Il costo di produzione dell’energia elettrica prodotta da fonte solare è conveniente se:

  • si installa sul tetto di casa in scambio sul posto e soprattutto in autoconsumo immediato,
  • si installa sul tetto di un’azienda che può consumare istantaneamente gran parte dell’energia prodotta dai pannelli,
  • si installa un impianto di medie o grandi dimensioni con l’obiettivo di vendere gran parte dell’energia prodotta direttamente ad un utente finale o ad una rete locale o ad un’azienda. In questo caso è possibile fare un contratto bilaterale tra privati per la compra-vendita diretta dell’energia ad un prezzo stabilito. Il prezzo stabilito deve essere un prezzo intermedio tra “prezzo di mercato dell’energia all’ingrosso” e “prezzo dell’energia in bolletta” dell’utente finale.

Ovviamente la convenienza del fotovoltaico dipende dal prezzo di acquisto/ installazione dell’impianto: i livelli di costo, con la fine degli incentivi sono in continua evoluzione ….sarebbe meglio dire: in continuo ed esponenziale  ribasso.

All’aumentare della taglia dell’impianto, diminuisce in proporzione il prezzo unitario. Non solo: all’aumentare degli stock acquistati (dagli installatori), diminuisce il prezzo unitario.

29/12/2014Permalink

Generazione distribuita

La generazione distribuita alla conquista del mondo

La produzione elettrica distribuita, la cd. “generazione distribuita”, ha molti vantaggi, sia in termini strategici, che di efficienza. Ecco perchè sta diventando il nuovo modello energetico nel mondo grazie allo sfruttamento delle fonti rinnovabili.

È decisamente in piena salute la generazione distribuita: secondo i dati pubblicati dall’Agenzia Global Data, sarà soprattutto il campo del fotovoltaico ad avere la maggiore espansione, sia in Europa che nel resto del mondo nel corso dei prossimi anni.

Il fotovoltaico, come le altre fonti rinnovabili, non ha bisogno di poche grandi centrali di produzione elettrica. La fonte solare, che è distribuita e disponibile in maniera diffusa sul territorio, permette la produzione direttamente sui luoghi del consumo. Questa è la generazione distribuita.

La generazione distribuita è la produzione di energia elettrica decentralizzata, cioè sistemata in molti punti del territorio con impianti di piccole dimensione, a differenza di quanto avviene con la produzione classica che vede invece grandi centrali elettriche collegate alla rete di trasmissione. Della generazione distribuita fanno parte sia i produttori casalinghi, con 3 kw di pannelli solari sistemati sopra al tetto, sia i parchi in grado di generare diversi MW di energia. Ne fanno altresì parte le produzioni eoliche, termiche, fotovoltaiche e di ogni tipo di energia rinnovabile.

generazione distribuita

Per quanto riguarda il caso italiano, si può dire come si è passati, nel giro di pochi anni, da una situazione in cui grandi aziende costruivano grandi parchi fotovoltaici su terreni incolti, provocando spesso l’ira degli ambientalisti, ad una penetrazione del fotovoltaico casalingo, con oltre 550.000 impianti installati.

Ora, grazie a tecnologie sempre più innovative, che quindi rendono più convenienti le istallazioni, la generazione distribuita crescerà in tutto il mondo fino ad arrivare, sempre secondo le previsioni di Global Data, a 389 GW. Tra appena 5 anni i Paesi Asiatici che stanno puntando in maniera importante sulla produzione di energia rinnovabile, avranno scalzato l’Europa dal suo primato. Basti pensare ai grandi parchi in costruzione nelle Filippine, in India, in Cina e in Giappone, dove oltre allo sfruttamento delle terre si è deciso di affiancare quello delle acque, dove saranno disposti parecchi GW di pannelli solari.

Ma qual è il motivo di questo sorpasso? Senza dubbio anche in esso c’è la scia della crisi economica, che dal 2009 flagella l’Europa e che ha costretto i governi a ridimensionare gli aiuti e gli incentivi destinati alla realizzazione degli impianti fotovoltaici e legati alle energie rinnovabili in genere: questo è senza dubbio l’effetto dei tanti vincoli di bilancio posti indiscriminatamente alle economie dei paesi, senza distinguere tra sprechi e spese per investimenti.

L’aumento della generazione distribuita nei paese delle economie in crescita porterà quindi ad un miglioramento della vita delle persone anche nelle zone più rurali, dove altrimenti sarebbe risultato impossibile far arrivare una comune linea elettrica. E per l’Italia, cosa cambierà? Nonostante leggi sempre più restrittive sugli incentivi (compresa l’ultima confusionaria spalma-incentivi) gli anni passati sono sicuramente serviti a modificare il modo di pensare degli italiani, che ormai considerano normale decidere di inserire un impianto fotovoltaico quando costruiscono casa o addirittura sistemano le pensiline sotto cui parcheggeranno le loro auto: e l’ambiente continuerà a ringraziare.

11/08/2014Permalink

ASD presenta il primo accumulo Guerilla

Friburgo, 30 aprile 2014 – In Italia, la situazione normativa dei sistemi di accumulo non è ancora definita. Se e come si potranno utilizzare i sistemi di storage che immettono l’energia in più nella rete pubblica, nelle abitazioni private o nelle attività produttive e commerciali, sarà deciso solo nel corso dell’anno. Il produttore di sistemi di storage ASD Automatic Storage Device di Friburgo (Germania) ha sviluppato il nuovo sistema “Guerilla”, che può essere installato già oggi in Italia. I primi accumuli Guerilla della ASD sono già stati consegnati in Italia e in Spagna. Durante la Solarexpo a Milano dal 7 al 9 maggio, ASD presenterà il suo nuovo sistema di storage.

Fotografie per la stampa possono essere trovate qui:

“Il nostro sistema “Guerilla” fa sì che l’impianto fotovoltaico non immette mai nella rete pubblica. Il gestore dell’impianto per questo motivo non è ritenuto un produttore di energia elettrica, e non è obbligato a informare il distributore di energia elettrica” dichiara Wolfram Walter, l’amministratore delegato della ASD, inventore e sviluppatore del nuovo sistema di accumulo. “Fino ad oggi, sul mercato c’erano solo sistemi che immettono la corrente in più nella rete pubblica, oppure sistemi a isola, che sono completamente isolate dalla rete. Nel nostro caso però, quando non c’è abbastanza energia né dal solare né dalla batteria, il sistema commuta sulla rete pubblica, e l’abitazione viene alimentata dalla rete.”
A partire da adesso, l’azienda di Friburgo fornisce il sistema Guerilla anche all’azienda italiana Alfavolt, la quale finora a causa della situazione normativa non ha ancora offerto sistemi di accumulo sul mercato italiano. “Con ASD abbiamo trovato un partner competente che fornisce con il sistema di accumulo Guerilla esattamente ciò che ci serve per il mercato italiano”, dice Dominik Kemmerer, il direttore commerciale della Alfavolt, una delle aziende leader in Italia per soluzioni fotovoltaiche e storage. “Vogliamo dare ai nostri clienti la possibilità di autoprodurre e autoconsumare la propria corrente elettrica. Ciò fa particolarmente bene all’ambiente e rende molto più indipendenti: dai costi dell’energia, dai produttori di energia, e dalle reti.”
L’accumulo ASD Guerilla è stato sviluppato all’inizio dell’anno dagli esperti di storage tedeschi. Grazie all’elettronica intelligente, il sistema carica la batteria anche con un irraggiamento basso, già da un Watt di produzione fotovoltaica. Per la commutazione tra rete e batteria, occorrono pochi millisecondi, il che rende il sistema notevolmente più veloce di tutti gli altri sistemi sul mercato. Al contrario di altri accumuli con batteria al litio, il sistema Guerilla si distingue per l’altissima sicurezza grazie alla tecnologia al litio-ferro-fosfato: le batterie non si possono né incendiare né esplodere.
Il sistema di storage ASD Guerilla viene presentato dal 7 al 9 maggio alla fiera Solarexpo a Milano, presso lo stand della Alfavolt, padiglione 6, stand H35.
Stand in fiera: Pad. 6, stand H35

A proposito di ASD
La ASD Automatic Storage Device GmbH ha sede a Friburgo, Germania. L’azienda è stata fondata nel maggio 2013 dagli ingegneri Wolfram Walter e Gerd Knoll. I sistemi di storage solari aumentano al massimo il grado di autarchia dell’abitazione o dell’attività produttiva o commerciale, grazie alla loro elettronica. Tutti i sistemi di storage ASD si basano sulla tecnologia litio-ferro-fosfato dell’accumulo e vengono prodotti in Germania. Nell’autunno 2013, la ASD è stata premiata per la sua tecnologia innovata di storage con il German Renewables Award.

14/05/2014Permalink

Google e SunPower affittano pannelli solari

Google e SunPower hanno deciso di investire 250 milioni di dollari (per l’esattezza 100 milioni Google e 150 SunPower) per realizzare e affittare pannelli solari fotovoltaici ai privati.

Mettere il fotovoltaico per risparmiare in bolletta senza acquistare l’impianto  producendo, installando ed affittando i pannelli solari sui tetti delle case.

E’  possibile bypassare l’ostacolo della liquidità necessaria ad effettuare l’investimento per chi ha un tetto, ma non ha soldi da investire: può prendere in affitto i pannelli ed autoprodursi parte del proprio fabbisogno energetico risparmiando in bolletta.

Grazie alla presenza di Google, SunPower, leader mondiale nella produzione di moduli fotovoltaici per produrre energia pulita, proseguirà così nel programma di leasing del fotovoltaico che ha già raggiunto ben 20.000 famiglie nel corso di questi anni.

Nello specifico si tratta di pannelli fotovoltaici di ultima generazione, che possono cioè produrre il 50% in più rispetto a quelli tradizionali.

Questi moduli, che quindi produrranno maggiore energia elettrica pur occupando uno spazio minore saranno affittati ad un prezzo inferiore rispetto a quello che richiederebbe il pagamento di una normale bolletta energetica, comprensivo anche di installazione.

Grazie a Google e SunPower quindi, le famiglie americane (perché fino ad ora il progetto è dedicato esclusivamente agli Usa) avranno quindi la possibilità di risparmiare (senza neanche comprare l’impianto) e di aiutare l’ambiente abbattendo la quantità di emissioni di anidride carbonica.

google per il fotovoltaico

Che Google sia sensibile alle tematiche ambientali e di risparmio energetico, è cosa ormai risaputa: quasi il 35% dell’energia necessaria ad alimentare il suo immenso apparato deriva infatti da fonti rinnovabili, con ben 16 progetti realizzati nel corso degli anni .

Google  si è posto il traguardo del 100% di consumo di energia da fonti rinnovabili, che  appare ambizioso ma non impossibile.

In totale si parla di un miliardo di dollari investiti in progetti di questo tipo negli ultimi anni, compresi quelli necessari a garantire 407 megawatt di energia ricavata dal vento per i Data Center nello Stato dello Iowa.

 

06/05/2014Permalink

l kit autoconsumo fotovoltaico, ecco come avere il massimo risparmio

L’energia elettrica in bolletta continua ad aumentare e per ottenere il massimo risparmio è necessario autoprodurre parte dei propri consumi. Come? Un impianto fotovoltaico è una soluzione. Ma non basta avere il fotovoltaico: oggi è necessario utilizzare il fotovoltaico in maniera corretta. Con un kit autoconsumo fotovoltaico è possibile avere la massima convenienza.

Oggi gli impianti non sono più incentivati (anche se godono delle detrazioni fiscali fruibili dalle persone fisiche) e per generare un buon ritorno economico dall’investimento è necessario autoconsumare, perchè l’autoconsumo è il fattore di maggior risparmio dal fotovoltaico. Vediamo perchè.

Per ammortizzare al meglio l’acquisto di un impianto fotovoltaico è necessario arrivare all’autoconsumo massimo per tagliare le bollette e sfruttare “economicamente” la propria energia, evitando il suo acquisto dalla rete. Comprare energia dalla rete, quando si ha un proprio impianto che può metterla a disposizione “gratuitamente”, è infatti un’operazione onerosa e “anti-economica”.

Il problema è far “coincidere” produzione e consumi: produrre di giorno e consumare di sera non è il modo migliore di consumare quando si ha un impianto fotovoltaico. L’impianto, infatti, produce di giorno e per rendere massima la convenienza bisogna, per quanto possibile, spostare i propri consumi nelle ore diurne: nelle fasce di produzione dell’impianto. Questo per utilizzare la propria energia nel momento stesso della produzione e per ridurre i prelievi di rete.

In ambito domestico, in genere, la maggior parte dei consumi avviene la sera o la notte, quando il fotovoltaico non produce. Come rendere massimo l’uso dell’energia autoprodotta? Con un kit autoconsumo fotovoltaico è possibile raccogliere di giorno l’energia in eccesso per renderla diponibile nella fascia serale e notturna. In questo modo anche di sera sarà possibile usufruire della propria energia, senza prelevarla dalla rete.
kit autoconsumo fotovoltaico

Esempio: Kit Autoconsumo EA

Un kit autoconsumo fotovoltaico è la soluzione ideale per conciliare produzione e consumo: per generare il maggior risparmio possibile in bolletta. Ricordiamo che ci sono attualmente due interessanti agevolazioni per questo tipo di prodotti:

per i privati: detrazione fiscale 50% per ristrutturazioni e fotovoltaico (leggi qui per i dettagli)
per le aziende: finanziamento agevolato con la nuova sabatini (leggi qui per i dettagli).

Ecco cosa cambia tra l’utilizzo del classico kit fotovoltaico ed il kit autoconsumo fotovoltaico

Il classico kit fotovoltaico domestico da 3 kw permette l’autoconsumo istantaneo, ma tutta l’energia non immediatamente autoconsumata viene immessa in rete. L’immissione in rete disperde parte del suo valore perchè il Gse (l’ente che ritira e “paga” l’energia ricevuta dagli impianti) remunera l’energia molto meno di quanto viene pagata in bolletta dagli utenti. Per questo motivo conviene molto di più auto-consumare l’energia prodotta, piuttosto che immetterla in rete.

In genere con il classico impianto fotovoltaico residenziale da 3 kw si ha un autoconsumo del 25-35%: solo un terzo della produzione viene sfruttata per far fronte ai propri bisogni. I Rimanenti due terzi vengono “sprecati” cedendoli alla rete che, precisiamolo, “paga” l’energia, ma la paga poco.
Questi sono i dati medi sull’autoconsumo.

Con un kit autoconsumo fotovoltaico da 3 kw si può raggiungere l’80-90% di autoconsumo grazie all’utilizzo di batterie di accumulo dell’energia prodotta e ad una gestione intelligente dei flussi prodotti. Con un kit di autoconsumo l’energia scambiata con la rete viene resa minima, mentre viene reso massimo l’utilizzo dalla corrente autoprodotta, anche in momenti diversi da quelli della produzione.

Con un autoconsumo dell’ 80%, si ha un risparmio in bolletta dell’80%, con un autoconsumo del 100% si ha un risparmio in bolletta del 100%.

L’autoconsumo viene realizzato mediante lo stoccaggio temporaneo, diurno, dell’energia nel momento della produzione, ed il successivo prelievo della stessa in un momento diverso: nella fascia serale e notturna quando, in casa, avviene in genere, la maggior parte dei consumi.

Con un kit autoconsumo si riesce a trattenere dal 70% fino all’80% della produzione fotovoltaica, con lo scopo di ridurre il prelievo serale.

11/03/2014Permalink

Solarlog News 5 marzo 2014

 

Solar-LogTM News
05/03/2014

Gestione dei consumi e ottimizzazione dell’autoconsumo con Solar-Log

In questi tempi si sente parlare molto spesso dell’importanza dell’autoconsumo e delle funzioni legate ad esso. Indubbiamente, con la fine degli incentivi, le attenzioni si sono spostate sui concetti di risparmio energetico, efficienza energetica e ottimizzazione dei consumi. Tuttavia, spesso si trascura un aspetto fondamentale, e cioè che la base per la corretta ottimizzazione dell’autoconsumo energetico è il preciso rilevamento e la visualizzazione di produzione e consumo. I sistemi Solar-Log offrono varie possibilità di rappresentazione del bilancio energetico. Per impianti già in funzione è sufficiente integrare un contatore di produzione aggiuntivo, collegabile via S0 o RS485. Per impianti in costruzione è possibile installare il modello Solar-Log Meter, disponibile per i modelli Solar-Log 300 e 1200. I Solar-Log Meter dispongono di un contatore integrato e consentono il collegamento di 2 x 3 fasi mediante dei TA.


Esempio immagine superiore
: l’impianto in questione presenta una situazione piuttosto particolare. A ore 05:00 vengono attivati i sistemi di riscaldamento che causano un forte incremento dei consumi (colore rosso). Alle ore 07:00, con l’attivazione di altre strumentazioni, i consumi subiscono un’ulteriore aumento, per poi diminuire proprio quando l’impianto (in precedenza coperto da una montagna) inizia a produrre (parte gialla). In casi come questo, per migliorare l’autoconsumo (parte gialla) sarebbe necessario cercare di dilazionare le attività in cui il consumo è particolarmente intenso nella fascia dalle ore 10:30 alle 15:30, quando l’impianto funziona a pieno regime.


Consiglio: grazie al nuovo sistema di fatturazione del portale WEB “Commercial Edition” ora è possibile disattivare automaticamente un impianto con la decorrenza della licenza. Questa funzione è particolarmente indicata per contratti di monitoraggio limitati a un anno.

La disattivazione automatica si imposta seguendo pochi passi:

– Accedere alla sezione dedicata alla fatturazione all’interno del menu “Amministrazione”

– Aprire la voce “dettagli fatturazione” e selezionare l’impianto nel gruppo prescelto

– Nella scheda “dettagli” dell’impianto, in fondo appare la funzione “disdetta”

– Selezionare la prima data di disattivazione possibile


Nella sezione download del sito web Solar-Log sono scaricabili il nuovo portfolio prodotti, il manuale WEB Commercial e la brochure per installatori

Contattaci per ulteriori informazioni o richiedi il preventivo presso il rivenditore Solar-Log della tua zona, la lista completa la puoi trovare cliccando qui:

Clicca qui per ver verificare la compatibilità del tuo inverter

Solar-Log™ Italy by PVEnergy srl, Via Termeno 4A, 39040 Ora (BZ), Tel. 0471 631032, www.solar-log.com
Clicca quise non desideri più ricevere la newsletter

06/03/2014Permalink

California – Fotovoltaico in ascesa

Fra le varie somme tirate nel 2013 nel campo del fotovoltaico, abbiamo già detto pochi giorni fa che destano particolare soddisfazione per i sostenitori delle energie rinnovabili i risultati ottenuti dagli Stati Uniti. Proviamo a entrare un po’ nel dettaglio.

È stato davvero un anno da ricordare da quelle parti per ciò che concerne i pannelli, e come se non bastasse la situazione, come vedremo tra un attimo, ha dato segnali di ulteriore crescita negli ultimi tre mesi, indizio incoraggiante per l’appena nato 2014.

A lanciare la notizia, come spesso avviene, è NPD Solarbuzz, società esperta nelle rilevazioni di questo genere. Stando ai dati raccolti dai suoi esperti analisti, i nuovi gigawatt installati negli USA nel periodo in esame sono ben 4,2, di cui 1,4 nella sola dirittura finale. Inutile specificare che si tratta di un record e che ci sono tutti  gli elementi per sperare che venga battuto ancora entro il prossimo dicembre.

In termini percentuali, si parla di un’impennata del 15% in confronto al 2012. Ormai il Paese transoceanico può essere considerato il mercato più interessante del globo dopo la vastissima area che racchiude l’Asia e l’Australia. D’altro canto, i progetti messi su in tempi recenti lasciavano presagire un simile picco. Spesso si sono installati enormi parchi, e i lavori di questo tipo hanno costituito l’80% della potenza solare aggiunta.

Comunque, anche il comparto degli impianti sistemati su tetti residenziali e non ha avuto le sue belle soddisfazioni: il 10% in più, cioè 700 megawatt. E poiché la faccenda riguarda, com’è noto, una federazione, può essere interessante andare a vedere quali Stati hanno contribuito maggiormente a questo traguardo. In testa c’è l’occidentale California; seguono il North Carolina, che ha varato parecchie iniziative, e – senza grandi sorprese – il Texas. Podio interessante, che ne dite?

20/01/2014Permalink

Domenica 16 giugno, rinnovabili al 100% e il prezzo dell’elettricità va a zero

Domenica 16 giugno 2013, tra le 14 e le 15, per la prima volta nella storia, il prezzo d’acquisto dell’energia elettrica (PUN) è sceso a zero su tutto il territorio nazionale (vedi sintesi GME). Ciò significa che in quelle due ore energia solare, eolico e idroelettrico hanno prodotto il 100% dell’elettricità italiana (vedi grafico sotto). Se l’evento, in una giornata completamente soleggiata e sufficientemente ventosa, poteva essere probabile nelle regioni meridionali, un po’ sorprende che sia accaduto anche per le aree del centro nord, dove comunque un ruolo determinante lo potrebbero aver giocato anche le buone riserve nei bacini idrici accumulatesi negli scorsi mesi (attendiamo dal GME la struttura dell’offerta della giornata e possibilmente di quelle ore in particolare).

Un fenomeno, quello del prezzo dell’elettricità all’ingrosso a zero, che finora si era verificato solo per alcuni prezzi zonali, ma mai per tutte le zone del paese, portando quindi il Prezzo Unico Nazionale, cioè il PUN, a zero. Un evento simile era stato sfiorato domenica 2 giugno 2013, allorché il prezzo medio minimo orario si attestò a 0,46 €/MWh, peraltro con una domanda inferiore a quella del 16 giugno.

Secondo i dati (a consuntivo) dei fabbisogni orari giornalieri pubblicati da Terna alle ore 14 del 16 giugno la richiesta è stata di 31.199 MW; alle 15 di 30.565 MW.

Un recente studio di Althesys dimostrava come il solo fotovoltaico già nel 2012 aveva spostato i valori delle medie orarie dei prezzi, tanto che oggi il picco di prezzo non coincide più con la massima domanda di elettricità. L’analisi considerava sia i minori prezzi nelle ore solari, stimati in 1.420 milioni di euro (erano 396 milioni del 2011) sia i maggiori prezzi nelle ore non solari, pari a 586 milioni: il peak shaving netto nel 2012 risultava così di 838 milioni di euro.

Un’ulteriore prova di come il crescente contributo delle rinnovabili stia tenendo bassi i prezzi dell’elettricità.

“La capacità di offerta delle rinnovabili in Italia sembra garantire ormai in termini di domanda istantanea una copertura del 100% di rinnovabili in quei momenti in cui il fabbisogno è basso come nelle domeniche primaverili ed estive”, commenta a QualEnergia.it Alessandro Marangoni di Althesys. “Comunque –chiarisce – l’evento istantaneo non può essere preso come riferimento per una gestione oculata del mercato elettrico, che ha bisogno, ora più di prima, di un nuovo market design alla luce di una struttura dell’offerta in profondo mutamento”. Il responsabile della società di consulenza energetica non si è sbilanciato sul risultato del peak shaving per il 2013, ma ci ha detto che, con l’attuale situazione dell’economia, non è affatto escluso che sia maggiore di quegli 838 milioni di euro del 2012.

Per Gianni Silvestrini, direttore scientifico di QualEnergia, “quanto accaduto domenica 16 giugno è un’ulteriore dimostrazione degli effetti della rapida penetrazione delle rinnovabile in Italia, che a maggio hanno addirittura coperto più del 50% della produzione di energia elettrica”. “Oltre a incidere sul risparmio netto in termini di prezzo dell’elettricità e alla riduzione delle emissioni – ha detto Silvestrini – la diffusione delle fonti rinnovabili comporta anche una diminuzione delle importazioni di combustibili fossili, riducendo l’elevato saldo negativo del bilancio energetico nazionale”.

Il Prezzo Unico Nazionale ricordiamo è il prezzo in acquisto dell’energia elettrica che si forma nel mercato elettrico italiano ed è il risultato di aste che coprono la richiesta di energia prevista ora per ora con l’elettricità offerta da vari operatori. Nelle aste si accetta (si dispaccia), prima l’offerta più economica e poi, via via, i “pacchetti” più cari, fino a coprire tutto il fabbisogno. Dato che a determinare il prezzo orario che si applica a tutti gli impianti è la fonte più cara selezionata, la cosiddetta “marginale”, immissioni di energia a basso prezzo, escludendo le fonti più care all’altro estremo, fanno abbassare notevolmente il costo di tutto il pacchetto di offerte.

Le rinnovabili non programmabili, come solare ed eolico, sono offerte a prezzo zero, così da non rischiare di non essere selezionate, ben sapendo da una parte di non avere costi di combustibile da coprire, e dall’altra che non saranno comunque remunerate zero, ma al prezzo determinato dalla fonte marginale. Il loro effetto è quindi quello di far scendere il prezzo dei gruppi di offerte orarie in cui entrano. Domenica, in quelle due ore che resteranno nella Storia del sistema energetico italiano, sul mercato c’erano solo loro: le energie pulite, ed ecco perchè il PUN è caduto a zero.

 

13/09/2013Permalink

Fotovoltaico senza incentivi……quattro conti per un’impresa

Produzione: 1.250 KWh/KWp.

Tipologia utente: impresa.

Consumo annuo: 60.000 KWh.

Percentuale di autoconsumo: 40% (per un’impresa che in genere consuma il giorno,  è davvero bassa, ma va bene così).

Potenza impianto: 60 KWp.

Costo impianto: € 85.500,00 + IVA (10%).

Installando l’impianto, si ha un vantaggio economico annuo pari alla somma dei seguenti fattori:

Contributo in Conto Scambio: € 5.000,00.

Liquidazione eccedenze: € 300,00.

Risparmio in bolletta: € 5.400,00.

Ammortamento (quota annua dedotta dall’imponibile pari al 9% della spesa): € 7.695,00.

Totale: € 18.395,00

In dieci anni ho un vantaggio economico di € 183.950,00.

Dall’undicesmo al ventesimo anno mi resta una quota residua dell’ammortamento pari a € 8.550,00 che andrò poi a sommare al resto.

Tolto l’ammortamento, senza considerare l’aumento del prezzo dell’energia elettrica, mi restano € 10.700,00, che in 10 anni fanno € 107.000,00.

Sommati agli 8.550,00 di prima ho un totale di € 115.550,00.

Sempre tralasciando l’aumento dell’energia elettrica, dal ventunesimo al venticinquesimo anno ho € 10.700,00 che per cinque anni fanno € 53.500,00.

In totale, ho un vantaggio di € 353.000,00 a fronte di un capitale investito di € 94.050,00 (senza considerare il vantaggio IVA).

Di  fronte a certe cifre il fotovoltaico  conviene ad un’impresa anche senza incentivi.

 

02/09/2013Permalink