Intanto facciamoci l’impianto fotovoltaico con la detrazione fiscale.

Fino al 31 dicembre 2013 c’è la possibilità per le persone fisiche di realizzare un impianto fotovoltaico con l’agevolazione fiscale del 50% in 10 anni. Un’opportunità che, se abbinata allo ‘scambio sul posto’, può consentire di ripagarsi l’impianto FV anche in meno di 10 anni. Chi può farlo e le procedure da attuare.

22/07/2013 Intanto facciamoci l'impianto fotovoltaico con la detrazione fiscale

Leggende metropolitane raccontano che con la fine degli incentivi GSE non valga più la pena farsi un impiantino fotovoltaico sul proprio tetto. Chi ha sparso questa notizia dovrebbe sapere che è infondata. Come però molti sanno, in attesa che si sblocchino ulteriori possibilità e si sciolgano alcuni nodi normativi per lo sviluppo degli impianti per utenze aziendali (es. SEU o RIU, utilizzo di certificati bianchi, ecc.), per il fotovoltaico resta aperta la possibilità di realizzare impianti residenziali detraendo dalle tasse il 50% dei costi di realizzazione. Pensiamo a piccoli impianti fotovoltaici intorno ai 3-6 kWp, ma anche di più grossa taglia che beneficiano del regime di detrazioni previsto per tutti i “lavori di ristrutturazione e recupero edilizio” (un tempo del 36%, e che a questa aliquota torneranno, se non vi saranno modifiche legislative, dal 1° gennaio 2014).

I soggetti Irpef (persone fisiche) possono, dunque, utilizzare la detrazione fiscale anche per quegli impianti realizzati dal 26 giugno 2012 (se questi non hanno avuto accesso al conto energia) e per tutto il 2013. Ricordiamo che per gli immobili a prevalente uso abitativo va applicata al costo degli impianti l’Iva al 10% anziché del 21%.

Nei prossimi giorni, su questa pagina, troverete alcune analisi di tecnici del settore che valutano la convenienza di questa modalità di agevolazione abbinata allo “scambio sul posto”, considerando diversi parametri: taglie, differenti localizzazione, livelli di autoconsumo, finanziamento, ecc.

Possiamo anticipare che, al costo attuale di circa 6000-6.500 € al netto di Iva, un impianto da 3 kWp ha tempi di ritorno possono oscillare tra 8 e 11 anni, un periodo non così diverso se equiparato al beneficio dell’incentivo dell’ultimo conto energia, peraltro con il vantaggio di un iter burocratico meno pesante.

Il costo massimo che si può detrarre, in 10 anni, sarebbe pari a 96.000 euro, una cifra che renderebbe possibile, con i prezzi attuali, la detrazione fiscale anche per impianti con potenze fino a 50 kWp. In realtà la potenza FV massima per beneficiare della detrazione del 50% è di 20 kWp. L’Agenzia delle Entrate (risoluzione n. 22 del 2 aprile) ha specificato infatti che l’impianto fotovoltaico deve essere direttamente al servizio dell’abitazione del contribuente, e utilizzato, quindi, per fini domestici come ad esempio quelli di illuminazione o alimentazione di apparecchi elettrici. Così scrive l’Agenzia: “La possibilità di fruire della detrazione in esame è comunque esclusa quando la cessione dell’energia prodotta in eccesso configuri esercizio di attività commerciale, come nel caso, ad esempio, in cui l’impianto abbia potenza superiore a 20 kW ovvero, pur avendo potenza non superiore a 20 kW, non sia posto a servizio dell’abitazione (cfr. ris. n. 84/E del 2012, ris. n. 13/E del 2009, cir. n. 46/E del 2007)”.

Chi può richiedere la detrazione? Oltre ai proprietari degli immobili sui quali vengono realizzati gli impianti, anche gli inquilini o i comodatari. In particolare posso usufruirne:

  • il proprietario o il nudo proprietario
  • il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  • l’inquilino o il comodatario
  • i soci di cooperative divise e indivise
  • i soci delle società semplici
  • gli imprenditori individuali, ma solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Ecco la procedura per richiedere la detrazione fiscale:

  • inviare all’Asl, quando previsto dalla normativa, l’apposito comunicazione inizio lavori;
  • pagare i lavori tramite bonifico bancario o postale in cui devono figurare: la causale specifica del pagamento, i dati del pagante e del ricevente (C.F o P.IVA);
  • indicare nella dichiarazione dei redditi, tra tutti quelli richiesti, i dati catastali dell’immobile su cui viene realizzato l’impianto fotovoltaico e altra documentazione indicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

La richiesta di detrazione fa riferimento alla data in cui sono state effettuate le spese e, per usufruire del 50% di bonus, queste vanno pagate entro il 31 dicembre 2013. Dunque non è necessaria la connessione alla rete entro il 31 dicembre 2013.

Ovviamente gli impianti fotovoltaici connessi alla rete, oltre all’iter autorizzativo indicato dal Comune, devono seguire una procedura che consiste inizialmente in una domanda (online) di preventivo al distributore di zona, un iter seguito nella quasi totalità dei casi dall’azienda installatrice.

Nell’esempio classico di un impianto FV domestico da 3 kWp (per una produzione annuale di circa 3.900 kWh in Italia centrale) con un costo, poniamo, di 6.500 € (+10% Iva), si possono recuperare con la detrazione circa 358 € all’anno per 10 anni.

Per importi più significativi va sempre ricordato che per utilizzare le detrazioni fiscali è necessario avere un reddito sufficiente a coprire tali detrazioni. Infatti, se in un anno si dovranno pagare 1.000 euro di Irpef, ma si avrebbe il diritto di detrarre 1.300 euro, la differenza di 300 euro non può essere messa a credito, perdendo per questa differenza il beneficio della detrazione.

Al vantaggio economico della detrazione va aggiunto poi quello relativo allo “scambio sul posto”. Questa modalità permette di considerare la produzione del proprio impianto, a qualunque ora e giorno dell’anno, come un “valore-salvadanaio” che va a compensare (se l’impianto FV con scambio sul posto è realizzato coerentemente con i consumi dell’abitazione) quanto si preleva normalmente dalla rete, andando ad abbattere i consumi energetici annuali e, dunque, i costi in bolletta. Poi, e questo è il tema caldo del momento, bisognerà pensare a nuovi strumenti, accumuli o inverter speciali, in grado di aumentare l’autoconsumo (anche successivamente, dunque in retrofit), e quindi il beneficio economico dato dall’impianto, non facendo cioè passare l’energia elettrica, generata dall’impianto, nella rete.

(articolo a cura di Leonardo Berlen di QualEnergia.it)

23/07/2013Permalink

Partnership Solare Datensysteme GmbH with Mitsubishi Electric Corporation

11. luglio 2013

Strategic partnership: Solare Datensysteme GmbH with Mitsubishi Electric Corporation

Solar-Log 1200

Geislingen (Germany), 17 June 2013 – The consumption of self-produced power is becoming more and more important. To utilize self-produced power even more effectively in the future, the specialist for monitoring and managing of PV plants, Solare Datensysteme, has entered into a strategic partnership with the global producer of air conditioning systems and heat pumps, Mitsubishi Electric. The Goal of this strategic partnership: In the future, air conditioners will be automatically powered by PV electricity. This is accomplished by having the Solar-Log™ data logger directly control the air conditioning systems.

Mitsubishi Electric and Solare Datensysteme have agreed to offer a communication interface between the Solar-Log™ and Mitsubishi Electric air conditioners.

The first step of the partnership is to implement a connection from the Solar-Log™ to the Mitsubishi Electric Interface MAC-397, which is used in various Mitsubishi Electric air conditioners. The necessary switching command will be transmitted between the Solar-Log™ and the Mitsubishi Electric communication board. The central control element (Solar-Log™) can then activate the air conditioner when there is a surplus of power from the PV plant.

The second step will be to allow the end customers to adjust the air conditioner’s temperature settings via the internal Solar-Log™ web interface. Due to the flexibility of the system, the Solar-Log™ will also be able to control even more of Mitsubishi Electric air conditioners and heating devices.
This step not only improves the earning power of PV plants by increasing the self-consumption rate, but also makes PV energy even more attractive.

15/07/2013Permalink

Il rendimento tipico in Italia: da 1000 a 1500 kWh/kW picco

Gli impianti fotovoltaici sono generalmente classificati in base alla loro potenza massima teorica espressa in kilowatt picco (kWp), per cui si può decidere di installare un impianto da 3 kWp, da 5 kWp, da 10 kWp eccetera, ma al di là della potenza teorica in kWp (il cui significato è approfondito qui: cos’è un kW picco), chi acquista un impianto fotovoltaico è generalmente interessato piuttosto a sapere quanta energia elettrica può produrre in concreto il suo impianto, in termini di kilowattora all’anno.

In altre parole: quanti kilowattora di energia elettrica può produrre in un anno un impianto fotovoltaico, per ognuno dei suoi kW picco di potenza?

La risposta a questa domanda dipende da diversi fattori, uno dei più importanti è sicuramente la posizione geografica dell’installazione, dato che un impianto fotovoltaico installato in Lombardia sarà generalmente meno produttivo di un impianto di pari potenza collocato in Sicilia o in una regione del Sud.

Per avere subito un ordine di grandezza, diciamo che in Italia la produzione di energia fotovoltaica per kW picco di potenza può variare da un minimo di 900-1000 kWh a un massimo 1500 kWh all’anno, il che significa per esempio che un impianto di 3 kWp di potenza collocato in Italia produce generalmente più di 3.000 kWh e meno di 4.500 kWh all’anno.

Per farsi un’idea di come questi kWh prodotti possano coprire i consumi annui di un nucleo famigliare è possibile confrontarli per esempio con i consumi tipici indicati dall’ICE (Indice dei consumi elettrici) che trovate qui: lCE: Indice dei Consumi Elettrici, ricordando però che si tratta di dati teorici e che gli unici dati veramente attendibili sui vostri consumi li trovate nelle vostre bollette dell’Enel.

Il rendimento in kWh/kWp da regione a regione

Per quanto riguarda le oscillazioni di rendimento da regione a regione, un impianto fotovoltaico nella pianura Padana può produrre ad esempio intorno ai 1.100-1.200 kWh all’anno per ogni kWp di potenza, mentre nell’Italia del Sud può arrivare ai 1.300 o 1.400 kWh/kWp all’anno e in Sicilia e Sardegna fino a 1500 kWh/kWp all’anno.

Il che significa che un impianto fotovoltaico da 3 kW picco può produrre mediamente 3.500 kWh all’anno nella pianura Padana, sui 4.000 kWh/anno nelle regioni meridionali e fino a 4.500 kWh/anno nelle isole maggiori.

Le latitudini meridionali sono ovviamente avvantaggiate sotto questo profilo, anche se c’è un rovescio della medaglia dato dal maggiore utilizzo dei condizionatori d’aria, apparecchi avidi di energia elettrica che consumano buona parte della maggiore produzione.

La mappa dell’insolazione Globale

Mappa dell'insolazione globale: ItaliaI dati indicati, che vanno comunque integrati con le caratteristiche specifiche di ogni singolo impianto, sono forniti dalla Mappa dell’irradiazione solare pubblicata dal Photovoltaic Geographical Information System (PVGIS), che fornisce informazioni sulle caratteristiche di insolazione e quindi sulla diversa produttività di impianti fotovoltaici collocati nelle varie località geografiche italiane (le sfumature di colore più scuro e marrone rappresentano un maggiore rendimento).

Come specificato sulla stessa mappa, che può essere ingrandita cliccandoci sopra, i dati si riferiscono al rendimento di moduli solari orientati con un’inclinazione ottimale rispetto ai raggi del sole (e privi di ombre o altri elementi di disturbo, aggiungiamo noi), condizioni che non è sempre possibile realizzare in pratica, per cui il calcolo della produzione effettiva di un impianto dovrà tenere conto di eventuali fattori capaci di ridurre il rendimento dei moduli, che possono essere valutati solo con il sopralluogo di un tecnico, necessario in ogni caso per valutare con precisione quale potrà essere in concreto la produzione annua di una certa installazione.

05/07/2013Permalink